Intervista a Giacomo Fioravanti, titolare di Fratelli Borgioli

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Oggi giorno, l'implementazione di soluzioni digitali è diventato un requisito di cruciale importanza nelle industrie, soprattutte in quelle calzaturiere, per rimanere competitive e garantire tempi di consegna, qualità e prezzi migliori.

Fratelli Borgioli è un'azienda italiana che produce scarpe da uomo di lusso da oltre settant'anni. È stata fondata nel 1946 in un piccolo laboratorio artigianale situato nella campagna fiorentina, precisamente a La Stella di Vinci, regione nota per la sua ricca tradizione artistica e artigianale.

Fratelli Borgioli ha scelto di collaborare con REMIRA, un partner tecnologico affidabile con il quale è riuscito ad ottimizzare molti aspetti dell'azienda, tra cui la gestione del magazzino, la modellazione, il controllo qualità e la tracciabilità dei materiali, portando a una maggiore efficienza e controllo.

Scopri il nostro caso studio dedicato a F.lli Borgioli

Abbiamo intervistato Giacomo Fioravanti, titolare di Fratelli Borgioli che ci ha raccontato quali sono stati i vantaggi di introdurre le soluzioni software di REMIRA in azienda.

Ci parli della realtà di F.lli Borgioli. Come è nata, come è cresciuta, qual è la sua expertise?02

"Il calzaturificio Fratelli Borgioli è nato nel 1946, fondato da due fratelli: Renè, mio nonno, e Valerio, suo fratello. Le scarpe in un certo senso avevano salvato entrambi durante il periodo della guerra. Mio nonno durante la notte tagliava il cuoio dai soffietti dei treni e lo utilizzava per fare le scarpe e per le riparazioni. Valerio era rimasto a casa, e anche lui si arrangiò sistemando le scarpe. Quando finì la guerra si ritrovarono e decisero di iniziare insieme questo progetto. La prima “stanzina”, adibita a laboratorio, e la vecchia fabbrica ci sono ancora e sono visitabili, Casa Borgioli; è stata riconvertita a luogo della memoria, per tenere in vita la storia dell’azienda, ma anche per valorizzare il territorio.

Poi, negli anni ‘50-’60, l’azienda ha cominciato ad ampliarsi, e negli anni ’80 è entrata la seconda generazione, quella di mia madre e di suo cugino. Loro iniziarono ad uscire fuori dal mercato nazionale, a fare le prime fiere, ad andare a Hong Kong, negli Stati Uniti. In quegli anni cominciarono le prime collaborazioni con i Brand. Inizialmente veniva in azienda lo stilista, mangiavamo qualcosa e si creava assieme la collezione. Con Manolo Blahnik, ad esempio, il lavoro è rimasto impostato così, con la massima fiducia."

 

Quando avete capito di dover intraprendere un ulteriore step di digitalizzazione?  

"Direi dopo il 2018. Ci siamo trasferiti nella nuova sede, cambiando anche il nostro concetto di produzione. Abbiamo affrontato al meglio questo cambiamento grazie agli strumenti di REMIRA, che ci hanno permesso di gestire i processi in maniera più strutturata. Oggi la nostra produzione è dedicata per l’85% ai Brand. Questa situazione ha portato nuove necessità, perché trattare clienti di questo calibro significa dover essere impeccabili. Un ritardo di consegna, un problema di qualità che prima era gestibile, oggi diventa ingestibile, e diventa obbligatorio dotarsi dei giusti strumenti perché non accada. Con il trasferimento abbiamo abbandonato la manovia e implementato il metodo Lean, di miglioramento continuo e flessibilità. Con la Lean Production mettiamo il lavoro in produzione in base alla data di consegna che richiede il cliente, e da lì programmiamo alla rovescia. Così mettiamo solo il lavoro che occorre, in modo da non avere grossi accumuli di semi lavorati. Facciamo la schedulazione giornaliera di quello che va in produzione e tutti i solleciti ai vari lavoranti fase per fase vengono fatti in base alla data richiesta per la consegna. Tutte queste ottimizzazioni le gestiamo grazie agli strumenti di REMIRA."

Come sono stati accolti i cambiamenti riguardanti l'organizzazione della produzione e l'introduzione di nuovi strumenti digitali?

"Sicuramente le novità dal punto di vista della produzione non sono state semplici, perché abbiamo cambiato il modo in cui erano abituati a lavorare tutti. È importante introdurre gli strumenti informatici gradualmente, facendo la formazione necessaria. Ma il personale si è adattato bene, soprattutto perché loro stessi si rendevano conto di aver bisogno di uno strumento che li aiutasse. Dover estendere il controllo qualità al 100% della produzione, avere un packaging personalizzato per ogni cliente, gestire le spedizioni e il magazzino, tutto è diventato più complesso. Quindi l’avvento del digitale in questi casi è stato accolto con sollievo, non come un nemico."

Siete in attività da quasi 80 anni. Che ruolo ha nella salute e nella longevità di un business la collaborazione con un partner tecnologico affidabile e propositivo?

"Sicuramente ha un ruolo importante. Prendiamo il nostro software gestionale, Gea Fashion di REMIRA: per me la caratteristica fondamentale che deve avere, al di là della semplicità d’uso, deve essere la robustezza e l’affidabilità. Perché ad oggi se non funzionasse il gestionale saremmo bloccati. Non sarebbe possibile spedire, registrare le materie prime e i semi lavorati in entrata, fare gli avanzamenti di produzione. Sarebbe come spegnere l’azienda.

Anche l’assistenza è fondamentale, perché se si verifica un problema è necessario che ci sia qualcuno pronto a risolverlo. REMIRA in questo è sempre stata efficace, perché l’assistenza è dedicata, quindi abbiamo un operatore di riferimento che conosce il nostro storico e gli strumenti che utilizziamo, ed è la stessa persona che viene a fare la release, il controllo, gli aggiornamenti; c’è un rapporto di totale fiducia. Anche l’aspetto consulenziale è molto importante. Da REMIRA ho il mio referente di fiducia, che negli anni mi ha guidato nella scelta delle soluzioni più adatte alla mia realtà."

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Come hanno cambiato la vostra gestione aziendale e ottimizzato i processi i nostri prodotti?

"Ci hanno aiutato a risolvere problematiche complesse su più fronti. Ad esempio, lavorando con Manolo Blahnik e con altri grandi Brand del lusso, è diventato fondamentale avere sempre un’idea chiara sull’andamento generale dell’azienda, per poter aggiornare i clienti sullo stato degli ordini, per poter definire date di consegna precise, ecc. C’è stata un’ottimizzazione dei tempi; oggi i tempi sono molto serrati e serve uno strumento che aiuti a scandire bene tutte le fasi, dall’approvvigionamento dei materiali alla messa in produzione fino alla spedizione, per essere sicuri di rispettare le date di consegna. Siamo riusciti ad estendere il controllo qualità al 100% della produzione e a renderlo più oggettivo ed efficiente, grazie a Gea Quality. Abbiamo digitalizzato il magazzino, che adesso è gestito con Gea WMS. Grazie a Gea style facciamo rapidamente i prezzi e li aggiorniamo via via che variano i costi delle materie prime, tenendo traccia anche dei componenti più piccoli e gestendo così le oscillazioni nel prezzo delle materie prime, diventate estremamente frequenti. In generale abbiamo una maggiore organizzazione e fruibilità delle informazioni vitali all’interno dell’azienda."

Ringraziamo Giacomo Fioravanti per il tempo che ci ha dedicato e l'interessante punto di vista fornito!